Ruolo del Glutatione, N-Acetil Cisteina, Acido Lipoico, Zinco e Silimarina
nel sostegno immunitario e nella protezione antivirale.

 

Articolo tratto da AVD Medica

Nella recente letteratura scientifica vi sono numerosi studi che indicano nel Glutatione e nei suoi precursori gli elementi chiave per la lotta alle infezioni virali e in particolare nella prevenzione e trattamento delle infezioni da SARS-CoV-2 (COVID-19).

Già era noto il ruolo del Glutatione e dei suoi precursori nel regolarizzare la risposta antivirale data dal sistema linfocitario Th1 e ridurre quella pro infiammatoria data dal sistema linfocitario Th2. In recenti articoli scientifici addirittura si ipotizza che il deficit di Glutatione endogeno sia il responsabile maggiore delle sintomatologie gravi e di morte nei pazienti affetti da Covid 19 (1).

Secondo questo recentissimo studio l’ipotesi che la carenza di Glutatione sia la più plausibile spiegazione delle manifestazioni gravi e della morte nel Covid 19 viene avvalorata sulla base di letteratura esaustiva, analisi ed osservazioni. In questo studio hanno dimostrato che la sua supplementazione e dei suoi precursori viene considerata come uno dei mezzi più importanti per la prevenzione di questa infezione virale.

In un altro studio molto recente (2) su due pazienti di New York con malattia di Lyme ed encefalite da zecche come co-infezioni sono risultati positivi a polmonite da corona virus con tosse e dispnea, hanno beneficiato di un trattamento con Glutatione.

Il Glutatione e i suoi precursori quali la N-Acetil Cisteina (NAC) e l’Acido Alfa Lipoico possono rappresentare un nuovo approccio terapeutico per ridurre l’attivazione di NFkB e la susseguente tempesta citochinica responsabile delle complicazioni respiratorie nei pazienti affetti da corona virus. Azione confermata con la NAC anche in uno studio di Aprile 2020 (3). L’attività antivirale del Glutatione è stata dimostrata anche in uno studio di De Flora et al. i quali hanno indicato che una supplementazione a lungo termine in doppio cieco contro placebo su 262 soggetti (6 mesi) di NAC (precursore del Glutatione) ha significativamente ridotto l’incidenza dell’influenza e degli episodi simil influenzali, specialmente nei soggetti anziani ad alto rischio (4).

Sempre uno studio recente di Maggio 2020 (5) ha dimostrato sia in vitro che in vivo che la NAC è una sostanza efficace per migliorare lo stato redox, specialmente sotto stress ossidativo, specialmente nel caso dell’infezione da Covid 19, dove si verifica un basso livello di stato redox antiossidante che conduce ad uno stato pro-infiammatorio mediato dal TNF-alfa. In trials sull’uomo, la NAC è stata usata per ripristinare i livelli di Glutatione e per aumentare la risposta delle cellule immunitarie T. La NAC ha dimostrato anche di inibire la via dell’Inflammasoma NLRP3 (IL1β e IL18) in vitro e di diminuire I livelli plasmatici di TNF alfa in studi sull’uomo.

Studi antecedenti avevano già dimostrato l’azione antinfiammatoria e antiossidante del Glutatione nelle infezioni polmonari (6) e l’azione inibitrice nei confronti del virus dell’influenza (7).

Lo Zinco, altro precursore del Glutatione e attivatore di circa 300 reazioni enzimatiche, in uno studio di Maggio 2020 si è dimostrato efficace nella profilassi e nel trattamento da infezione da Covid 19, sia come enancher della clorochina e idrossiclorochina, farmaci antimalarici utilizzati per trattare l’infezione da Covid (8), sia come inibitore della replicazione virale (10).

Infine, anche la Silimarina, un noto epato protettore ha dimostrato possedere prorietà antivirali nei confronti di epatiti C e Dengue Virus, toga virus (rosolia), HIV, epatite B e naturalmente il virus dell’influenza. Importante è inoltre la sua azione epatoprotettrice nei confronti di potenziali danni collaterali indotti da coronavirus, che colpisce nei casi gravi non solo il polmone ma anche cuore, reni e fegato.

BIBLIOGRAFIA

  1. ACS Infect Dis 2020 May 28; Endogenous Deficiency of Glutathione as the Most Likely Cause of Serious Manifestations and Death in COVID-19 Patients – Alexey Polonikov 1
  2. Respir Med Case Rep 2020 Apr 21;30:101063. Efficacy of Glutathione Therapy in Relieving Dyspnea Associated With COVID-19 Pneumonia: A Report of 2 Cases. Richard I Horowitz 1 2, Phyllis R Freeman 2, James Bruzzese
  3. Med Hypotheses. 2020 Apr 22;140:109778. N-acetyl-cysteine May Prevent COVID-19-associated Cytokine Storm and Acute Respiratory Distress Syndrome. Stelios F Assimakopoulos 1, Markos Marangos 2 Review
  4. Clinical Trial Eur Respir J. 1997 Jul;10(7):1535-41. Attenuation of Influenza-Like Symptomatology and Improvement of Cell-Mediated Immunity With Long-Term N-acetylcysteine Treatment – S De Flora 1, C Grassi, L Carati
  5. Med Hypotheses. 2020 May 30;143:109862. N-Acetylcysteine: A Potential Therapeutic Agent for SARS-CoV-2. Francis L Poe 1, Joshua Corn 2
  6. Eur Respir J. 2000 Sep;16(3):534-54. Oxidative Stress and Regulation of Glutathione in Lung Inflammation. I Rahman 1, W MacNee
  7. Free Radic Biol Med 2003 Apr 1;34(7):928-36. Inhibition of Influenza Infection by Glutathion – Jiyang Cai 1, Yan Chen, Shaguna Seth, Satoru Furukawa, Richard W Compans, Dean P Jones
  8. Med Hypotheses. 2020 May 25 : 109848. Potential Role of Zinc Supplementation in Prophylaxis and Treatment of COVID-19
    Amit Kumar, Yuichi Kubota,⁎ Mikhail Chernov, and Hidetoshi Kasuya
  9. Med Hypotheses. 2020 Sep; 142: 109815. Does zinc supplementation enhance the clinical efficacy of chloroquine/hydroxychloroquine to win todays battle against COVID-19? – R. Derwanda,1 and M. Scholzb,1,⁎
  10. Biol Trace Elem Res. 2020 May 26;1-9. Can Zn Be a Critical Element in COVID-19 Treatment? – Mohammad Tariqur Rahman 1, Syed Zahir Idid 2
  11. Molecules. 2019 Apr; 24(8): 1552. Antiviral Activities of Silymarin and Derivatives – Ching-Hsuan Liu,1,2 Alagie Jassey,3 Hsin-Ya Hsu,4 and Liang-Tzung Lin1,4,*

Dominique Delmas, Academic Editor


Dal sito della Associazione Alzheimer OdV

N-acetilcisteina: l’amminoacido con benefici in varie malattie mentali

L’aspetto intrigante della NAC per me è il suo grande interesse per i ricercatori di neuroscienze. Ci sono stati molti studi su questo composto, compresi studi di neuroscansione, ed è stata studiata in innumerevoli disturbi: depressione, disturbo bipolare, DOC, PTSD, schizofrenia, dipendenza, disturbi alimentari, morbo di Alzheimer e dipendenza (Berk).

La NAC ha anche usi medici assodati come medicinale antinfiammatorio nei casi di sovradosaggio da paracetamolo nel prevenire l’insufficienza epatica. Gli studi clinici sono stati promettenti in molti (ma non tutti) i disturbi in cui è stato studiato (Berk). Chiaramente c’è bisogno di più ricerca, sia di più studi clinici in diversi disordini, sia di una ricerca di base per vedere come funziona la NAC nel cervello.

Perché la NAC aiuta molte persone con diagnosi psichiatriche? Perché funziona in così tante condizioni? Questa è la cosa intrigante, ai miei occhi. I suoi benefici sono il risultato dei suoi effetti anti-infiammatori? O qualche altro meccanismo?

A livello clinico, nel lavoro quotidiano con i pazienti, la NAC sembra aiutare con la ruminazione, auto-pensieri estremamente negativi e difficili da controllare. Tali pensieri sono comuni nei disturbi della depressione e dell’ansia, e anche nei disturbi alimentari, nella schizofrenia, nel disturbo ossessivo compulsivo, ecc. Ho visto che aiuta i pazienti con tali disturbi quando molte altre cose, medicinali o psicoterapie, non hanno fatto molto.

La NAC non sempre funziona, ma quando lo fa, i pensieri irrazionali problematici diminuiscono gradualmente di intensità e frequenza e spesso svaniscono. Sembrano diminuire i pensieri negativi (ad es. “Sono una persona cattiva” o “Non piaccio a nessuno”) o le elucubrazioni su altre persone (“Piacerò a quella ragazza?”) o sui problemi di salute (“Ho l’AIDS?”) che non possono essere placati da prove ragionevoli del contrario, che continuano a intromettersi nella consapevolezza ora dopo ora, giorno dopo giorno, nonostante tutti gli sforzi razionali per controllarli.

O se continuano a verificarsi sono meno angoscianti e possono essere osservati a maggiore distanza, con meno preoccupazione o paura, e hanno meno probabilità di scatenare la depressione o altri effetti negativi.

Il che ci fa tornare ai dibattiti di vecchia data tra i psichiatri che vogliono raggruppare e quelli che vogliono dividere. I vantaggi della NAC supportano i primi o i secondi? Supportano gli appassionati di RDoC che stanno facendo avidamente ricerca sui circuiti cerebrali? Penso che, in un certo senso, tali risultati favoriscano i raggruppatori. Il miglioramento con il trattamento NAC dei pensieri negativi irrazionali e difficili da controllare di così tanti disordini mentali, rende difficile evitare la conclusione che è coinvolta qualche circuiteria sottostante comune.

D’altra parte, non è ancora il momento per chi vuole dividere di andare a casa subendo la sconfitta.

La NAC non funziona per tutti, per prima cosa. Ma anche, se il circuito per le ruminazioni è lo stesso, perché alcune persone con circuiti di ruminazione presumibilmente iperattivi sviluppano il disturbo ossessivo-compulsivo e altri sviluppano il disturbo bipolare? E altri ancora, nonostante abbiano gravi ruminazioni, non soddisfano i criteri per qualsiasi disturbo psichiatrico?

È possibile che l’attività anormale di particolari circuiti cerebrali, all’inizio della vita, possa portare allo sviluppo di vari disturbi nel tempo, a seconda delle esperienze di vita, dei modelli per far fronte, ecc. Ma come e perché i loro effetti differiscono così tanto da una persona all’altra?

Per me, i dibattiti tra i raggruppatori e i frazionatori sono più utili quando aiutano a far progredire la scienza e il trattamento. In questo caso, con l’emergere della NAC come trattamento potenzialmente benefico per un sintomo comune di molti disturbi, i pali di porta vengono allargati utilmente.

Fonte: David J. Hellerstein MD, professore di Psichiatria Clinica alla Columbia University di New York City.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) – Traduzione di Franco Pellizzari.

Referenze:

  • Insel T, Cuthbert B, Garvey M, Heinssen R, Pine DS, Quinn K, Sanislow C, Wang P. Research domain criteria (RDoC): toward a new classification framework for research on mental disorders..
  • Caspi A, Moffitt TE. All for one and one for all: Mental disorders in one dimension. American Journal of Psychiatry. 2018 Apr 6;175(9):831-44
  • Berk M, Malhi GS, Gray LJ, Dean OM. The promise of N-acetylcysteine in neuropsychiatry. Trends in pharmacological sciences. 2013 Mar 1;34(3):167-77

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