Che cos’è la vitamina D?

Dal sito della drssa Rita Mellace – Biologa e Nutrizionista

Dal punto di vista biochimico, la vitamina D è una vitamina liposolubile (cioé si scioglie nei grassi) riconosciuta da sempre per il suo importante ruolo nel metabolismo del calcio, nella formazione e mineralizzazione ossea.

La vitamina D è di fatto un “gruppo” di vitamine (D1, D2, D3, D4, D5). Le più importanti per la salute umana sono:

  • la vitamina D2 ( o ergocalciferolo), di origine vegetale;
  • la vitamina D3 ( o colecalciferolo) è la forma sintetizzata dalla pelle in seguito all’esposizione alla luce solare e la più utilizzata per l’integrazione. Può essere di origine animale (ricavata dalla lanolina, a sua volta ricavata dalla lana delle pecore) o vegetale (ricavata dai licheni).

Nella sua forma attivata la vitamina D agisce come un ormone che, per esplicare il suo effetto fisiologico, si lega al recettore VDR localizzato non solo nello scheletro, ma pressoché in tutte le cellule dell’organismo: l’intestino, il sistema immunitario, le ghiandole paratiroidi, il pancreas, il cuore, nei muscoli, nell’asse ipotalamo-ipofisario, nel tratto riproduttivo ecc. (I recettori VDR nel corpo solo oltre 300).

Per questo motivo, se fino a pochi anni fa se ne parlava soltanto perché ritenuta importante per preservare la salute delle ossa, la scoperta del suo importante ruolo nel mantenimento di uno stato di salute ottimale e nella cura e nella prevenzione di molte patologie spiega perché questa Vitamina è tanto attenzionata.

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RUOLI DELLA VITAMINA D

  • SISTEMA IMMUNITARIO: la vitamina D rafforza il sistema immunitario, rappresentando un fattore cruciale per la sua attivazione. La ragione per cui d’inverno vi è una tendenza ad ammalarsi più facilmente di patologie infettive (es. raffreddore, influenza ecc.) può essere infatti collegata ai bassi livelli ematici di vitamina D. Avere un sistema immunitario più forte significa avere un sistema immunitario in grado di proteggerci, di prevenire e curare numerose malattie, da quelle infettive a quelle degenerative, da quelle autoimmuni a quelle tumorali.
  • INFIAMMAZIONE ACUTA E CRONICA: la vitamina D, modulando l’attività del sistema immunitario, è in grado di contribuire a spegnere l’infiammazione acuta e cronica (per approfondire leggi qui)
  • ASMA ed ALLERGIE RESPIRATORIE: la vitamina D può ridurre sino a risolvere alla radice gli eventi asmatici ed il relativo ricorso ai farmaci, sia nei casi in cui l’asma bronchiale derivi da infezioni respiratorie, come il comune raffreddore o l’influenza, sia nei caso di allergie respiratorie stagionali.
  • SOVRAPPESO/ OBESITÀ: la carenza di vitamina D, associata ai livelli aumentati di paratormone (PTH), possono favorire l’afflusso di calcio all’interno delle cellule adipose promuovendo in tal modo la lipogenesi (vale a dire la deposizione di nuovo grasso) ed inibendo la lipolisi (ossia l’utilizzo del grasso di deposito a scopo energetico). Sembra inoltre che l’ipovitaminosi D si associ a bassi livelli di leptina, ormone che regola il senso di sazietà.
  • DIABETE ed INSULINO – RESISTENZA: la carenza di vitamina D può accelerare l’instaurarsi di una condizione di insulino-resistenza, condizione comune di pre-diabete. La vitamina infatti svolge un ruolo cruciale nel promuovere una maggiore sensibilità all’insulina, nel migliorare la funzione delle cellule beta pancreatiche, nell’abbassare i livelli di glucosio nel sangue.
  • DEPRESSIONE e TONO DELL’UMORE: la vitamina D, agendo sul sistema immunitario, provoca il rilascio di neurotrasmettitori (es. dopamina, serotonina) che aiutano il funzionamento e lo sviluppo cerebrale. Pare che recettori VDR siano disseminati in varie regioni cerebrali, tra le quali quelle connesse alla depressione.
  • PATOLOGIE CARDIACHE: la vitamina D è uno dei più importanti protettori del cuore e dei vasi. Le probabilità di soffrire di malattie cardiache o problemi di ipertensione aumentano considerevolmente quando non vengono assunte le quantità necessarie di vitamina D che servono quotidianamente al nostro corpo. Sebbene molti meccanismi fisiopatologici siano ancora da definire, la vitamina D possiede un ruolo immuno-regolatore e antinfiammatorio a livello del grasso epicardio, le alterazioni di questo tessuto – come l’infiammazione – sono tipiche dei pazienti affetti da patologia coronarica.
  • PATOLOGIE AUTOIMMUNI: l’integrazione con vitamina D ad alto dosaggio, trova impiego nella cura di patologie autoimmuni quali la sclerosi multipla, tiroiditi, morbo di Crohn, psoriasi, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, vitiligine e altre. Infatti il celebre Protocollo Coimbra, un protocollo terapeutico ideato dal neurologo brasiliano Cicero Galli Coimbra, si basa sull’impiego di supplementi a dosi elevate di Vitamina D3 per riportare in equilibrio il sistema immunitario e bloccare l’evoluzione delle patologie autoimmuni.
  • STEATOSI EPATICA: l’integrazione di vitamina D riduce l’infiltrazione del grasso epatico nei pazienti affetti da steatosi epatica non alcolica. Inoltre la vitamina D aiuta nella regolazione dei livelli ematici di colesterolo e trigliceridi.
  • PATOLOGIE DEGENERATIVE: il deficit di vitamina D negli anziani è fortemente correlata a un declino cognitivo accelerato e a prestazioni ridotte, in particolare nei domini (come la perdita di memoria) che sono associati all’Alzheimer e alla demenza. Al contrario, alte concentrazioni ematiche di vitamina D sono correlate a migliori funzioni cognitive, in particolar modo una migliore memoria e fluenza verbale.
  • PERMEABILITÀ INTESTINALE: la vitamina D rafforza le pareti intestinali contrastando l’insorgenza della Leaky Gut Syndrome o sindrome dell’intestino gocciolante (o permeabile). La compromissione della barriera intestinale permettendo il passaggio di molecole di cibo non digerito nel flusso sanguigno e innescando quindi una risposta immunitaria e l’instaurarsi dell’ infiammazione cronica sistemica, e di tutte le patologie correlate. Tra le cause dirette dell’alterata permeabilità intestinale ricordiamo la celiachia e la sensibilità al glutine.
  • ACNE: livelli ematici ottimali di vitamina D sono stati ottenuti con integrazione in soggetti affetti da acne, con risultati soddisfacenti sia nell’aspetto che nel benessere generale.
  • GRAVIDANZA ed ALLATTAMENTO: adeguati livelli di vitamina D sono fondamentali anche in gravidanza, sia per la salute della madre che per lo sviluppo del bambino. Infatti sono in grado di prevenire l’insorgenza di diabete gestazionale e di pre-eclampsia o gestosi (patologia legata alla gravidanza caratterizzata da ipertensione, ritenzione idrica e  presenza di proteine nelle urine), di ridurre il rischio di nascite pretermine e diminuire l’incidenza dell’autismo e dei disturbi dello sviluppo.
  • PCOS, ENDOMETRIOSI, INFERTILITÀ: la vitamina D influenza lo sviluppo della PCOS attraverso la trascrizione genica ed agisce positivamente sulla modulazione del sistema ormonale nel metabolismo insulinico e nella regolazione della fertilità. Recettori della vitamina D (VDR) ed enzimi coinvolti nel suo metabolismo sono stati trovati nell’endometrio normale e nell’endometrio eutopico ed ectopico di donne affette da endometriosi, perciò si pensa ad un ruolo immunomodulatorio e antiinfiammatorio della vitamina D nell’endometriosi. La presenza di recettori VDR e dell’enzima α-idrossilasi indispensabile per la produzione della vitamina D forma attiva in tutti gli organi riproduttivi di entrambi i sessi (dotti testicolari, cellule di Sertoli e cellule di Leydig, cellule germinali mature e immature, utero, ovaio, placenta ecc.) lasciano pensare ad un ruolo centrale della vitamina D nella cura dell’ infertilità. Diversi studi hanno valutato l’influenza del deficit di vitamina D sui tassi di gravidanza in donne sottoposte a IVF/ICSI e trasferimento di embrione singolo ha evidenziato tassi di gravidanza significativamente più bassi.
  • CANCRO: la vitamina D è uno dei più importanti regolatori del ciclo cellulare e quindi capace di contenere e di regolare nel modo corretto la proliferazione delle cellule, favorirne la differenziazione e la morte programmata (apoptosi), e ridurre la formazione di nuovi vasi (angiogenesi). In studi di laboratorio la vitamina D ha dimostrato di svolgere attività potenzialmente in grado di prevenire o rallentare lo sviluppo del cancro. Gli studi epidemiologici, evidenziano un ruolo protettivo della vitamina D. Le indagini di laboratorio suggeriscono che la vitamina D potenzi l’azione del sistema immunitario attivando cellule T capaci di riconoscere e attaccare le cellule tumorali.

 

 

 


Liberatoria (Disclaimer)

Dichiarazione di non responsabilità: questo articolo non è destinato a fornire consulenza medica, diagnosi o trattamento.
Vitamineral non si assume responsabilità per la scelta degli integratori proposti eventualmente nell’articolo.


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